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mercoledì 11 giugno 2014

Buonasera,

Stasera sono ispirata a portarvi con me nei miei momenti di relax. Prendete carta e penna.
Gli ultimi libri letti che vi consiglio sono:

Roth, V. 'Divergent' (trilogia).
Green, J. 'The Fault in Our Stars'.
Green, J. 'Paper towns'.
Green, J. 'Looking for Alaska'.
Crichton, M. 'Timeline'.
Clare, C. 'City of Bones (Mortal Instruments)'.
Chbosky, S. 'Ragazzo da parete'.
Tzu, S. 'Art of war'.

L'ultimo film visto, che premetto essere estremamente leggero e votato ad una serata relax: 'The other woman'.

 
Stay tuned!

the side effects of the one-child Chinese policy

E dopo aver rotto il ghiaccio, si riparte a pieno ritmo con un po' di attualità.

Il video che vi propongo e che mi piacerebbe commentare con voi rivela alcuni 'side effects' della politica cinese chiamata "Family planning policy", o per i più, "one-child policy", che ha strangolato la crescita della popolazione cinese negli ultimi 40 anni (dal'77).
L'opinione pubblica dell'ovest è riuscita a mediare un'ammorbidimento di questa politica solo negli ultimi 10 anni, ammettendo (in un annuncio del Governo cinese del 15 Novembre 2013), una 'relaxation' della politica che aprirebbe la strada all'accettazione di un secondo figlio, a patto che uno dei genitori sia figlio unico.

Voglio portarvi a braccetto in questo video-documentario del 1995, che racconta dello spaccato di vita di tutti quei bambini che, grazie a questa insana politica di controllo delle nascite, hanno subito l'abbandono. Le principali vittime di tale disgrazia sono le bambine, che sono ritenute ontologicamente di minor valore rispetto ai maschi. Queste sono abbandonate in "orfanatrofi", vere e proprie prigioni senza che le più minime norme igieniche (nè umane) siano rispettate. Questi stanzoni dove le bimbe sono ammassate, sono chiamate dall'UN: dying rooms.

E' sempre la donna che subisce, come effetto di queste assurdità, le più ignobili sevizie fisiche. Si parla di pratiche come la sterilizzazione o il mobbing/dumping psicologico per indurle ad abortire. Questo ed altro nel video che trovate qua sotto.



Fatevi forza e buona visione. 


Here I am

Buonasera a tutti i lettori,


Mi sento di rompere questo lungo silenzio con un breve aggiornamento sugli accadimenti di questi passati 2 anni. Tre lauree, due anni di vita estera, amici internazionali, ed -ahimè- amori internazionali, lasciati alle spalle.
E quindi si torna a casa, per cercare lavoro nel paese dove ce n'è di meno rispetto al resto dell'Europa. Tante chances, alcune giocate male, tante grandi aziende, tante soddisfazioni, alcune (ok, forse parecchie) insoddisfazioni. E si inizia a lavorare, a vestirsi bene, come i grandi. E così si inizia anche a realizzare che lo studio non ci abbandonerà mai. Parallela al lavoro c'è in cantiere una pubblicazione su un Journal internazionale. Poche energie e tempo da devolvervi, ma mai demordere.

Non c'è più il tempo di provare rancori, non c'è più il tempo di provare sconforto o esaltazione. All'inizio è tutto troppo intenso e veloce. Eccomi tornata.