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lunedì 14 ottobre 2019

Idee

In cerca di nuovi stimoli, e idee per nuovi interessi.

Nello specifico devo decidere su che nuovi argomenti concentrare le mie letture, scritture e studi, e dedicarvi quell'ora al giorno che mi rimane di tempo, rubata al sonno.
La platea è sempre stata molto silente a tal proposito. Siamo io, me stessa e me medesima.

Ho troppi interessi, e nelle più svariate aree, quindi sarà una scelta a dir poco frustrante, lunga, piena di insoddisfazione.

Credo proprio che riprenderò a seguire lo sport, soprattutto l'NBA, e tenderò l'orecchio a che si dice a livello di Gossip Hollywoodiano. Non meno importante, ma proprio proprio in fondo alla mia lista, un cenno se lo cucca il cambiamento climatico. Massì, buttiamoci dentro anche il Gossip aristocratico sulle case reali del mondo.

Qualcos'altro? Della metà, non farò che un decimo.

Staytuned

Ah, 30 anni!

Dannazione. Lovoterapia.

In questi tanti anni che non ci sentiamo ho pure compiuto 30 anni. Il che mi solletica di vergogna quando leggo i vecchi post. Quanto tempo dedicato alla cura del catalogo mentale degli attori, dei film e delle serie TV.
Non posso fare a meno di ricordare con affetto quei giorni in cui c'era tempo per pensare.
Ora è diverso: lavoro, casa, uomo, qualche sfogo tra palestra e amici. E' tutto cambiato e sento che ogni momento trascorso in casa non è veramente mio.

Proprio adesso sto guardando il film 'Noi Siamo Tutto' in cui una neo18enne gravemente immunodepressa preferisce rischiare la vita uscendo di casa e incontrando un ragazzo appena incontrato e di cui innamorata. Un giorno d'amore al prezzo della vita?

Stay tuned!

Qualcosa è cambiato

Prendiamo lo spazio che serve. E mettiamoci dentro la nostra vita.

Come ho fatto a stare lontana dal profondo web così a lungo, non so. L'ho semplicemente fatto. 5 anni la misura della mia lontananza. 1200 chilometri da casa è la distanza che ho percorso per fare alcune delle esperienze più importanti della mia vita.

Tuttavia, non voglio parlare del passato. Oggi la vita è un' istantanea diversa che mi vede impegnata lavorativamente e sentimentalmente, in Italia. Soddisfazioni e condanne. 
La mia più grande paura è aver preso le decisioni sbagliate. Alcuni aspetti del quadro mi sono chiari: ritornare in Italia ha decisamente ridimensionato i miei sogni di grandezza, soprattutto la carriera. Non mi ha permesso di diventare una cittadina di un paese sicuramente più cosmopolita. Non mi permetterà mai di avere figli naturalmente bilingui. 
Un catalogo ragionato di sconfitte per la minime di 5 anni fa.

whatever. 
E fatevela sta canzone

Stay Tuned!


mercoledì 11 giugno 2014

Buonasera,

Stasera sono ispirata a portarvi con me nei miei momenti di relax. Prendete carta e penna.
Gli ultimi libri letti che vi consiglio sono:

Roth, V. 'Divergent' (trilogia).
Green, J. 'The Fault in Our Stars'.
Green, J. 'Paper towns'.
Green, J. 'Looking for Alaska'.
Crichton, M. 'Timeline'.
Clare, C. 'City of Bones (Mortal Instruments)'.
Chbosky, S. 'Ragazzo da parete'.
Tzu, S. 'Art of war'.

L'ultimo film visto, che premetto essere estremamente leggero e votato ad una serata relax: 'The other woman'.

 
Stay tuned!

the side effects of the one-child Chinese policy

E dopo aver rotto il ghiaccio, si riparte a pieno ritmo con un po' di attualità.

Il video che vi propongo e che mi piacerebbe commentare con voi rivela alcuni 'side effects' della politica cinese chiamata "Family planning policy", o per i più, "one-child policy", che ha strangolato la crescita della popolazione cinese negli ultimi 40 anni (dal'77).
L'opinione pubblica dell'ovest è riuscita a mediare un'ammorbidimento di questa politica solo negli ultimi 10 anni, ammettendo (in un annuncio del Governo cinese del 15 Novembre 2013), una 'relaxation' della politica che aprirebbe la strada all'accettazione di un secondo figlio, a patto che uno dei genitori sia figlio unico.

Voglio portarvi a braccetto in questo video-documentario del 1995, che racconta dello spaccato di vita di tutti quei bambini che, grazie a questa insana politica di controllo delle nascite, hanno subito l'abbandono. Le principali vittime di tale disgrazia sono le bambine, che sono ritenute ontologicamente di minor valore rispetto ai maschi. Queste sono abbandonate in "orfanatrofi", vere e proprie prigioni senza che le più minime norme igieniche (nè umane) siano rispettate. Questi stanzoni dove le bimbe sono ammassate, sono chiamate dall'UN: dying rooms.

E' sempre la donna che subisce, come effetto di queste assurdità, le più ignobili sevizie fisiche. Si parla di pratiche come la sterilizzazione o il mobbing/dumping psicologico per indurle ad abortire. Questo ed altro nel video che trovate qua sotto.



Fatevi forza e buona visione. 


Here I am

Buonasera a tutti i lettori,


Mi sento di rompere questo lungo silenzio con un breve aggiornamento sugli accadimenti di questi passati 2 anni. Tre lauree, due anni di vita estera, amici internazionali, ed -ahimè- amori internazionali, lasciati alle spalle.
E quindi si torna a casa, per cercare lavoro nel paese dove ce n'è di meno rispetto al resto dell'Europa. Tante chances, alcune giocate male, tante grandi aziende, tante soddisfazioni, alcune (ok, forse parecchie) insoddisfazioni. E si inizia a lavorare, a vestirsi bene, come i grandi. E così si inizia anche a realizzare che lo studio non ci abbandonerà mai. Parallela al lavoro c'è in cantiere una pubblicazione su un Journal internazionale. Poche energie e tempo da devolvervi, ma mai demordere.

Non c'è più il tempo di provare rancori, non c'è più il tempo di provare sconforto o esaltazione. All'inizio è tutto troppo intenso e veloce. Eccomi tornata.


domenica 25 dicembre 2011

Il regalo perfetto dipende dal donatore!

In pieno clima natalizio, ho deciso di condividere con voi questo interessante articolo che ha pubblicato due giorni fa Le Scienze.

Due studi hanno indagato in che modo la reazione a un dono ricevuto dipenda dalla relazione tra donatore e ricevente: se si tratta di una parentela o un'amicizia stretta, i più graditi sono i regali con un alto valore simbolico. Se il legame non è stretto, vengono apprezzati maggiormente i regali funzionali, e non bisognerebbe mai regalare denaro a parenti o cari amici (red)

“Basta il pensiero”, si dice spesso dei regali natalizi. Ma qual è veramente il pensiero che sta dietro un dono? Due diversi studi, pubblicati rispettivamente sull'International Journal of Sociology and Social Policy esul Journal of American Academy of Business, hanno cercato di chiarire in che modo le tipologie di regali di Natale siano correlate al legame tra donatore e ricevente.

In un recente studio, Andrew G. Parsons e colleghi della Auckland University of Technology, in Nuova Zelanda, hanno esaminato che tipo di regali le persone preferiscono ricevere e in particolare da chi li preferiscono ricevere, sottoponendo a circa 250 soggetti una serie di questionari sulla loro recente esperienza in merito a regali ricevuti.

Lo studio intendeva stabilire il livello di benefici funzionali, simbolici ed emotivi associati a ciascun dono. I doni simbolici sono stati suddivisi in diverse categorie: alla moda, esclusivo, di marca, tradizionale, riconosciuto, conservatore e prestigioso. I benefici emotivi erano suddivisi in divertenti, insoliti ed eccitanti, mentre quelli funzionali erano utili o, appunto, funzionali.

Si è così riscontrato che, dal punto di vista del ricevente, i benefici di un dono dipendono dalla sua relazione con il donatore. Quando il donatore era un amico o uno stretto familiare, i partecipanti dimostravano una marcata preferenza per doni con benefici simbolici e funzionali rispetto a quelli emozionali. In effetti, quanto più erano vicini al donatore, tanto più sembravano preferire doni con benefici simbolici. Se, d'altra parte, i partecipanti erano vicini al donatore ma non avevano loro notizie da molto tempo, preferivano i regali funzionali.
Il regalo perfetto? Dipende dal donatore
© Kate Kunz/Corbis


I risultati di questo studio si ricollegano a quelli di uno studio di qualche anno fa, in cui Liao et al. (2006) non hanno interrogato i volontari sulle loro esperienze passate ma hanno presentato a ciascuno dei 356 partecipati allo studio otto scenari, sui quali poi sono state poste delle domande. In questo caso, i doni offertida un gruppo di persone avevano una maggiore probabilità di produrre una risposta positiva rispetto a un dono di pari valore dato da un individuo. Chi riceve il regalo, in sostanza considera il dono di un singolo individuo come un beneficio singolo, mentre un dono ricevuto da più persone rappresenta un beneficio molteplice poiché è frutto cumulativo dei contributi di diversi individui. Lo stesso studio aveva inoltre analizzato la reazione di chi riceve un regalo di gruppo come funzione della relazione donatore-ricevente, rilevando che acquisisce un valore maggiore quando è offerto da un gruppo di amici prossimi o membri della famiglia rispetto a un analogo dono di parenti distanti e conoscenti.

Secondo Liao e colleghi, inoltre occorrerebbe evitare di dare regali in denaro a parenti o amici stretti, indipendentemente dal fatto che il dono sia dato da un gruppo o da un singolo individuo, poiché non sono accolti con favore. I regali in denaro di individui distanti ottenevano invece una reazione più positiva quando provenivano da un gruppo di persone che quando provenivano da un singolo, poiché il regalo comune tendeva a mitigare qualunque sentimento di disagio da parte del ricevente.


Source: Le Scienze

Stay tuned!